Iaia Nie
L'avevo già accennato: mi sono iscritta in paestra.
Già l'iscrizione di per sè è stata una dura prova. Solo per chiedere informazioni la signorina alla reception mi fissa un appuntamento con Alessia, una roscia palestrata che come prima cosa mi chiede quali sono i miei obiettivi. Hemm...i miei obiettivi...aspetta, questa la sapevo...sono preparata...ah, si! trovare un posto fisso e mettere su famiglia! No. Voleva sapere se voglio dimagrire/rassodare/metteresumassa. E dove? Ma io voglio solo fare un po' di sport!
Assodato che ho le idee poco chiare su cosa significhi esattamente frequentare una palestra, con una faccia sempre più perplessa, Alessia passa alla formula abbonamento. É assolutamente decisa a farmi fare un anno di STEP. Ora, io sto passando un periodo in cui non so manco se domani vivrò ancora a Roma, evidentemente Alessia è inconsapevole del fatto che io fra un anno probabilmente ricorderò quella palestra come un lontano sogno. Se la ricorderò. Finisco col fare l'abbonamento trimestrale (eh, Alessia sa il fatto suo!) e inzio oggi dopo lo stage.
Arrivo e ci metto 20 minuti per trovare lo spogliatoio giusto, vago tutta incappottata per i tre piani pieni di sudore di quello che mi sembrava un inferno illuminato da neon a 2000 watt, con musica assordante ovunque e pezzi di manzo alle panche che emettono grugniti agghiaccianti. Lo trovo e...non sono proprio tagliata per la palestra: metti la roba nell'armadietto, non sai dove poggiare le cose che hai in mano, chiudi con il lucchetto l'armadietto, riapri perchè hai dimenticato l'asciugamano, richiudi e ingoia le chiavi del lucchetto perchè la Puma non ha fatto una dannata tasca a questi dannati pantaloni in tessuto tecnico. Insomma...
sguardo basso faccio una ventina di minuti di tapis-roulant, in attesa della lezione. Scelgo JABBING. Cos'è? Riporto fedelmente la descrizione del depliant:
Lezione "no contact", emozionante e diversa dal solito,
che combina in modo potente e dinamico colpi portati con le mani improntati
sulla box con una collezione di calci provenienti dalle arti marziali orientali.
Nello stesso tempo, sono allenate qualità fisiche e motorie quali la mobilità
articolare, la forza e la resistenza. Lezione di alta intensità.
Si, me la sono andata a cercare, ho pensato che così mi sfogavo.
Si, mi sono sfogata. Inizio e mi diverto come una pazza! Musica, pugni, calci, salti, yeah! Dopo mezz'ora di cazzotti nell'aria e calci al cielo la mia faccia da sorridente e pallida diventa un pomodoro rosso con gli occhi fuori dalle orbite. Le coreografie iniziano a confondermi e Cristina, l'insegnante-nazista, chiede a Paola, che avrà ad occhio novecento anni, di mostrarmi come si fa e la dolce vecchietta esegue l'esercizio in maniera impeccabile.
Finita la lezione non ho più le facoltà motorie. Le gambe e le braccia, che prima padroneggiavo con una certa destrezza, sembrano non volerne sapere di obbedire ai miei comandi. Nello spogliatoio si ripete la penosa scenetta: vomita la chiave del lucchetto, prendi le robe, no! quelle giuste! non il cappoto, il bagnoschiuma! chiudi tutto, riapri, prendi la spugna, ti cade tutto, orrore! ora è tutto pieno di capellacci infami! disgustata lava tutto, riponi quella maledetta giacca, cazzo! e poi...il paradiso! Venti minuti tra sauna e bagno turco! spaparanzata come mamma t'ha fatto in una nebbiolina da sogno, così stanca da non riuscire neanche più a pensare. Mi basta poco: non vedo l'ora di tornarci mercoledì!
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2 Responses
  1. articolo21 Says:

    La strada della felicità è piena di tortuosi percorsi... e bagni turchi a quanto pare.


  2. Nikkigirl Says:

    questo post mi sa di ego wellness... :D