Iaia Nie
Perché mai a me questa paura, stabilmente, come un guardiano davanti al mio cuore profetico volteggia? E un canto non richiesto, non pagato, pronuncia profezie, né posso io scacciarlo come si fa con sogni confusi, in modo che la fiducia rassicurante sieda sul trono della mia mente?
Iaia Nie
Contro la mia volontà, sono di nuovo qua.
Si, un po' di mare mi ha fatto evaporare il cervello. Tanto meglio.

Non che siano mancati gli imprevisti. I miei datori (anzi, le mie datrici: sono tutte donne!) di lavoro hanno avuto la grandiosa idea di organizzare un meeting-aperitivo proprio in mezzo alla settimana all'ora di cena: torna a Roma, trucco e parrucco, vola all'aperitivo, mangia, bevi, sorridi, parla di lavoro, parla di stronzate e poi corri subito al mare; il ragazzo con cui esco è stato chiamato a lavorare sabato: torna a Roma il pomeriggio, ritorna al mare alle 4.00 di notte...allucinante. Ma che vi devo dire...mi sono rilassata tantissimo uguale!

Inoltre, in quello che pensavo fosse un tetro posto vicino Torvaianica, ho sorprendentemente trovato un mare cristallino (ma freddo da far rabbrividire i pinguini) e paesaggi romantici. Per la serie: non se po' mai sapè!

P.S. Da oggi lavoro in una nuova sede, per arrivarci mi faccio tutta la tangenziale. Ci ho messo quindici minuti scarsi ad arrivare (sono arrivata alle 8,15 ed inizio il turno alle 9,00...ho calcolato mele!): ESTATE, TI AMO! Andatevene tutti in ferie ad Agosto, che io rimango nella mia amata Capitale. Deserta e, finalmente, vivibile!

Iaia Nie
...sono quelle prese all'ultimo momento!



Vado qui vicino e torno presto!
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Iaia Nie
"Fra un servizio e l'altro di 'Lucignolo', Melita Toniolo ha trovato il tempo per
rilassarsi un po' sotto il sole, dove ha sfoggiato una forma perfetta in bikini."

Senza una notizia del genere la vita non mi sorrideva più.

Melita Toniolo chiacchiera al cellulare (indossando, a bordo piscina, degli improbabili stivali)

Iaia Nie

Scrivere è sempre
nascondere qualcosa

in modo che venga
poi scoperto.

Italo Calvino

Iaia Nie
Bene. Quest'oggi ricetta impegnativa, ragazzi miei!
Macchè...mica perchè è famosa e buona deve essere per forza difficile cucinarla.
L'ho preparata per il compleanno di Colui Con Il Quale Mi Frequento Assiduamente, essendo il suo dolce preferito (o così mi è parso di capire - non è una persona con le idee molto chiare).

Cominciamo con la colonna sonora. Io ho scelto questa, ma non perchè era lunedì - non lo era affatto - per l'artista, con cui ho un legame chimico particolare.



Gi ingredienti sono questi:

Cioccolato Fondente 220gr
Burro 100gr
Zucchero a Velo 30gr
Biscotti sbriciolati 30gr
Uova 4
Farina 80gr
Panna Liquida 1dl
Marmellata di Albicocche

Ok, fate partire la musica ed agitate il fondosciena a ritmo, davanti a tutti gli ingredienti già pesati e disposti sul piano di lavoro, in segno propiziatorio.
Fate sciogliere a bagnomaria 100gr di cioccolato fondente spezzettato (io ho aggiunto due cucchiai di acqua, mi sembrava venisse troppo secco).
In una ciotola mescolate il burro con 60gr di zucchero a velo e, quando il composto sarà bello liscio, unite i 4 tuorli (conservando le chiare, attenzione!) uno per volta. Sbattete tutto finchè risulti bello spumoso.
A questo punto unite il cioccolato fuso, che sarà già un po' intiepidito, ed i biscotti belli sbriciolati. Aggiungete la farina setacciata, facendola scendere a pioggia.


A parte, montate a neve ben ferma le chiare che avete tenuto da parte con 40gr di zucchero a velo, aggiungendoci un pizzico di sale, così montano meglio e prima. Mi raccomando, durante questo passaggio è incontrovertibilmente, tassativamente obbligatorio sculettare, pena la mal riuscita della nostra delizia. Incorporate tutto ciò al composto, amalgamando delicatamente e muovendo il mestolo dal basso verso l'alto, per non smontare gli albumi.

Orbene, imburrate una tortiera e spolverizzatela di farina, versate il composto e cuocete in forno a 170° per 30 min (non come me, che l'ho dovuta fare a 220° perchè ho il forno risalente all'ante guerra e si spegne alle basse temperature...a proposito: qualche anima pia che mi regala un forno, no? vabbè, non ci speravo).

Sfornate la torta e lasciatela raffreddare per bene. Il risultato dovrebbe assomigliare a questo qui:


Bene, ricoprite la superficie ed i bordi con uno strato di marmellata di albicocche. La vera Sacher si fa effettivamente con questo tipo di marmellata, io ho invece usato quella di arance, che piace tanto a Colui Il Quale Frequento Assiduamente e, diciamocelo, va a nozze con il cioccolato fondente. Sticazzi delle tradizioni.

Fate sciogliere, sempre a bagnomaria, il restante cioccolato fondente con la panna liquida e 20gr di zucchero a velo. Lasciate intiepidire e glassate la torta, aiutandovi con un coltello a spatola.
Quest'ultima operazione mi è stata facilitata molto dalla gratella su cui avevo poggiato la torta a raffreddare e dal fatto che non avevo bisogno di lisciare la superficie con la spatola perchè la mia marmellata di arance aveva le scorzette ed è venuta tutta bitorzoluta!

Decorate e... TADA!!!


Era la prima volta che la facevo ed è venuta davvero deliziosa.

P.S. Nella foto si può notare che ho usato dei fiorellini di zucchero come decorazione (li avevo comprati gialli ed arancioni ma sono rimasti nella busta ad Auchan, insieme ad un vaso, la panna e dei formaggi>>>vedi post "Alla Cassa".). Ora, mi è stato obiettato che senza la scritta "Sacher" sopra la superficie, la Sacher non è Sacher. Bene, se vi dovesse accadere un fatto analogo, fate come me: levate la fetta di torta da sotto il naso dell'ingrato di turno e mangiatevela voi. Accompagnando il gesto da evidenti manifestazioni di estasi ed orgasmi del palato.

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Iaia Nie

In Oregon - stato pieno di freak e gente stramba - un benzinaio di mezza età ha coronato finalmente il suo sogno: è riuscito a volare dall' Oregon all'Idaho su una sedia da giardino sorretta da 150 palloncini gonfiati ad elio. Insomma, si è fatto ben 320 Km in questo barbaro modo. Ho subito pensato: "Cavolo! Allora c'è speranza per tutti! Se questo qui ha realizzato un sogno così assurdo, c'è buona probabilità che anche i miei piccoli sogni insulsi si realizzino!"
Non così bene è andata ad un altro poveraccio che ha tentato un'avventura analoga: è atterrato in pieno oceano, è morto.
Mi sono subito ricordata che la vita, in fondo, è giusta. Ma con alcuni è più giusta che con altri.





Iaia Nie
Noi donne abbiamo un sesto senso.
O almeno, io ce l'ho. Ormai è assodato.
Sento arrivare le catastrofi prima che accadano. Inizio a sentirmi irrequieta già dal giorno prima, mi girano le palle e non so perchè. E no, non è la sindrome pre-mestruale.
.
Insomma, mi arrovello il cervello per 24h, cercando di capire cosa mai possa aver scatenato sittanta confusione nel mio animo e... BAM! in meno di una giornata arriva la risposta.
Inizio a pensare che dovrei lasciar perdere il mio lavoro e dedicarmi full time alla previsione delle sciagure future (perchè solo quelle avverto, di cose buone non se ne parla, per il momento).
Oltretutto non traggo nessun giovamento da questo essere "avvisata ante tempo", in quanto nel momento in cui la jattura si abbatte su di me - ed intorno a me - come un'accetta vibrata dal forzuto falegname sul ceppo, riesco sempre a stupirmi e a farmi trovare impreparata. Mi travolge.
Mi sono alquanto stufata di stare male prima, durante e dopo...la vita di una sensitiva non è mica rose e fiori!
.
.
... ... ...mi sorge un dubbio. E se fossi io a scatenare tutto ciò? Se io, convinta che qualcosa sta per accadere, emettessi un sacco di vibrazioni negative, ma proprio un sacco un sacco e queste intaccassero il karma degli esseri viventi a me limitrofi in modo irrimediabile? Insomma niente di molto diverso dal "Fortis imaginatio generat casum" del mio post di aprile. Una forte immaginazione può davvero generare l'evento? In questo caso saremmo davanti al "settimo senso": il senso della sfiga.
.
Vabbè, rispondete al sondaggio a destra, io ho bisogno di un drink.
Iaia Nie
Oggi confido fermamente
nell'assenza di imprevisti.
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Iaia Nie
Qualche giorno fa è stato il suo compleanno e gli ho comprato online, dall'America, un paio di magliette spiritose.
Approfittando dell'esoso ammontare del costo delle spese di spedizione della super-efficiente FedEx (grazie a Tom Hanks per la dritta), mi sono fatta qualche regalo anche io.

Tra le magliette che mi sono "regalata", questa spicca per sagacia e genialità!


Quasi un postulato per chi desidera un quieto vivere.

Lo so, ora la volete pure voi!

Iaia Nie
Un bellissimo dialogo. Grazie Edith Piaf.



L'amore a cosa serve?
A darci la gioia
con le lacrime agli occhi...
E' triste e meraviglioso!


Infatti si dice spesso
che l'amore è devastante
che ce l'ha uno su due
che non si è mai felici...

Insomma, se ho capito,
senza amore nella vita,
senza le sue gioie e dolori,
Abbiamo vissuto per niente?

Ma sì! Guardami!
Io ci credo ogni volta
e ci crederò sempre...
che serve a questo l'Amore!
Iaia Nie

Si deve smettere di tacere solo quando si abbia qualche cosa da dire che valga più del silenzio.

Iaia Nie
Ma è mai possibile che sono rimasta stregata da questo continente? Il tempo passa e la voglia di tornarci aumenta. Ogni volta che rivedo i miei video e le foto mi prende il mal di pancia (e non per il ricordo del mal di pancia che ho avuto per pochi giorni lì grazie ad un maledetto virus). Vorrei aver vissuto questa esperienza con più consapevolezza, senza paure che avrei potuto tranquillamente lasciare in Italia, per gente che di paure nei miei confronti non ne ha mai avute. Sarei dovuta tornare più cambiata, in modo da cambiare anche quello che mi circondava una volta tornata.
Ci sono viaggi che ti emozionano più di altri. Ci sono momenti che non si dimenticano. Ho voglia di prendere un aereo e viaggiare per nove ore, per arrivare finalmente in un posto sconosciuto. E sentire nuovi odori, gustare nuovi sapori, osservare nuovi volti. Per decidere all'ultimo minuto quale sarà il luogo che visiterò domani... ... ...e dopo averlo deciso, permettermi di cambiare idea. Per cercare ogni giorno un posto alla meglio per dormire, per spaventarmi delle camere degli ostelli appena arrivata e dopo poche ore abituarmi a questo modo di vivere, per certi versi più pulito ed ordinato del nostro. Per stupirmi della semplicità con cui si può vivere il quotidiano. E poi voglio indossare di nuovo il mio sari!
Pur tornandoci non rivivrò mai quello che ho vissuto allora. Il matrimonio del mio amico, le feste ed i balli a ritmo dei tamburi, l'accoglienza di persone sconosciute che dopo pochi giorni ti fanno sentire di appartenere alla loro famiglia, amici che non vedo mai in Italia ed ho rivisto dopo tanti mesi lì, la compagnia nel viaggio... ... ...e quello che significava questa avventura per NOI.
Sono irrequieta. Non riesco ad accontentarmi di quello che ho adesso. Non sono felice con quello che ho. Non vedo allettante il mio futuro prossimo.
Ecco, mi è presa male.


Iaia Nie
Vado a fare una spesa megagalattica da Auchan - il mio fornitore gastronomico preferito per le sperse che si aggirano sul centone - che stasera devo fare una cenetta spescccciale.
Alla cassa un tizio mi comincia a squadrare.
Avvicinatosi il momento del doloroso pagamento (doloroso per me, non per Auchan) e quindi della mia dipartita, il tizio mi fa: "sei la figlia si S.?"
Strabuzzo gli occhi "... ... ...si."
E il tizio: "Ma S.N.?"
"Eeeeeh si, sono figlia sua, si." (oddio chi sa chi è, mo mi tocca litigare in pieno centro commerciale>>>lo penso ma non lo dico).
"Ciao!!! Sono F!!! Non ti ricordi di me, eri troppo piccola!"
In effetti si, ero troppo piccola, l'ultima volta che ho visto sto F. avrò avuto si e no dieci anni. Ma me lo ricordo F., aveva un pub a San Lorenzo e stava in dipartimento con papà... ... ...ammazza che fisionomista F., dopo quindici anni mi ha riconosciuto!
In fondo sono contenta di averlo rivisto, lo abbraccio, lo saluto, le solite frasi di rito, "Saluta papà" (si, si, quando lo vedo. fai prima a salutarlo da solo>>>lo penso ma non lo dico), pago e me ne vado piùttosto contenta.
Arrivo a casa e inizio a fare la Sacher per questa sera...cazzo!!! Ho dimenticato la busta più importante e costosa alla cassa! Mo non c'ho gli ingredienti!
Ora mi ricordo un'altra cosa di F. ... ... ...tutti dicevano che portava una certa sfiga.
Iaia Nie
...estremi rimedi.
Trovato finalmente il metodo per farmi alzare subito dal letto: è stata inventata una sveglia che, se non ti alzi subito a spegnerla, inizia a chiamare random i numeri della tua rubrica.
GENIALE!
Io che sono solita posticipare almeno per tre volte (equivalenti a trenta importanti, sacri, vitali minuti - soprattutto se devo lavarmi i capelli prima di andare a lavoro) riuscirò a togliermi finalmente questo brutto viziaccio tanta la paura che la divina e provvidenziale succitata sveglia inizi a chiamare uno di quei tanti numeri taboo, che non compongo da tempo immemorabile ma non riesco, davvero non riesco a cancellare.
Iaia Nie


L'azienda dell'intimo, famosa soprattutto per i suoi sagaci cartelloni pubblicitari (i quali hanno, tra l'altro, reso celebre il lato B della Hunziker) ha dichiarato il fallimento... ... ...

... ... ...posso dire che non ha avuto culo?
Iaia Nie
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Iaia Nie
"Se uno t'inganna una volta
la colpa è sua
ma se t'inganna due volte
la colpa è tua"

Iaia Nie
La mente è capace di giocarci brutti scherzi. Basta un odore o semplicemente un suono per ripotare a galla qualcosa che con la tenacia ed il semplice passare del tempo eravamo riusciti ad affondare, a nascondere negli abissi della nostra opaca coscienza.

A me è bastata la temperatura.

In queste settimane sono stata dalle otto alle venti congelata nell'aria condizionata (speriamo almeno serva a conservare la mia pelle più fresca, a 'mo di ibernazione) e non mi ero resa conto di quanto faccia caldo fuori...

...sento il calore sulla mia pelle come lo sentivo precisamente un anno fa... e basta questa corrispondenza a scatenare dentro di me una serie di coincidenze emozionali. Una successione ciclica di deja vu. Riesco a rivivere quel malessere con cui ho vissuto giugno e luglio 2007. E il passato improvvisamente mi sembra davvero il presente.

Nonostante abbia cambiato radicalmente la disposizione dei mobili della mia stanza, lo stare seduta davanti al computer oggi somiglia terribilmente allo stare seduta al computer di un anno fa.

Un anno fa.

Il tempo è relativo.







Iaia Nie

Il computer si ribella. Volevo postare un bel video ma non riesco a creare la connessione bluethoot tra il pc e il mio nokia...quindi anche il mio cellulare si ribella.

I capelli si ribellano. Non riesco a farli stare tutti nel mollettone dello stesso colore della gonna che ho scelto di indossare, provandoci ho rotto il mollettone...quindi si ribella pure il mollettone.

Il mio cervello si ribella. Volevo davvero riuscire a non chiamarlo più, a non vederlo più, invece ieri mi sono prepotentemente presentata sotto casa sua...decisamente si sta ribellando anche il mio cuore.

Iaia Nie

Devo dire che la pazienza, infondo, è una buona compagna. Ho avuto pazienza ed ho visto le cose migliorare gradualmente sotto i miei occhi.

Dopo diversi casting, spalmati in un periodo di circa due mesi, finalmente mi arriva la chiamata che mi conferma l'assunzione: mi occuperò del Customer Care di una grande multinazionale. Il lavoro non è un granchè qualificante ok, ma l'ambiente dovrebbe essere stimolante e lo stipendio diciamo che lo è.

Mi mettono a fare il secondo turno e vado a dare il cambio ad una ragazza che ha lavorato con loro già per un mese...qui inizia il mio mini-calvario.

Tutti si sono affezionati a questa ragazza al punto tale da considerare me una specie di demonio. Passate appena due ore dall'inizio della mia prima giornata di lavoro, il mio collega parla davanti a me con la mia responsabile che è venuta a darmi il benvenuto e le dice "Io comunque ti raccomando l'altra ragazza, senza nulla togliere a questa qui." ... ... ...vabbè, io sbarro gli occhi e sorrido.

Le giornate si susseguono una all'altra infarcite di telefonate alla mia cara collega, telefonate piene di "ci manchi! si sente che non ci sei! speriamo che torni!" tuuuutte di fronte a me medesima, che continua a sorridere a denti stretti.

Ancora il primissimo giorno vengo sgridata da una dipendente che urlando davanti a tutti mi dice "non sai fare un cazzo! non lo vedi che sbagli tutto! non sai fare il tuo lavoro!"...mi scuso e sorrido. Dopo qualche minuto sento la sopracitata dipendente che parla con il mio caro collega, il quale le dice che sta esagerando. Lei, ridendo e guardandomi, risponde che "Ao, me l'hai detto tu de fa così, non la volemo fa scappà?" E meno male che doveva essere un bell'ambientino!... ... io sorrido...e sorrido.

Vengo ripresa perchè porto i capelli sciolti. Il giorno dopo vengo ripresa perchè il fermacapelli è fuori luogo ("vai durante la pausa pranzo a comprarne uno decente!"). Il giorno dopo ancora vengo ripresa perchè i miei capelli dovrebbero stare sciolti.

Giorni dopo mi spariscono alcuni fogli e il blocco dove prendo i miei appunti. Ritrovo i fogli sotto la cartellina del caro collega e il blocco appunti...vabbè, meglio lasciar perdere.

La pausa pranzo assomiglia un po' ad un incubo. Abito lontano ed avendo solo un'ora a disposizione rimango in filiale. La maggior parte delle persone se ne va...io provo ad avvicinarmi a chi rimane...si allontanano. Rimango dentro e mi dicono che "No, è meglio se passi la pausa fuori di qui". Bene, tutti i giorni a Euroma, la cosa più vicina che ci sia a questo cavolo di posto.

Mi sono sentita presa di mira. Dopo dieci ore piene passate in questo modo, tornavo a casa e stavo a duemila, parlavo a raffica, trattavo le persone a pesci in faccia (dopo che per dieci ore avevo dovuto sorridere a denti stretti a tutti).

Ho avuto pazienza e con il passare del tempo le asperità si sono smussate, le persone che mi avevano fatto qualche sgarbo palese sono venute a scusarsi con me...e io sento di non stare così male, infondo.

Peccato che è finito il mio turno e torna la mia precedente collega... chissà quando sarà di nuovo il mio turno, tra un mese, se tutto ricomincerà da capo... incrociamo le dita.

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